Il Parlamento iraniano annuncia che i conti delle donne che non indossano l’hijab saranno bloccati. La nuova punizione per le donne.
Le proteste vanno avanti da oltre due mesi e ieri è iniziato il grande sciopero di tre giorni che vede coinvolte oltre 50 città. I manifestanti hanno deciso di protestare così contro il regime bloccando il paese chiudendo negozi e fermando gli autotrasportatori. Il pressing sul regime non si allenta come non si allenta la morsa sulle donne da parte del governo iraniano.
Solo dopo poche ore dall’annuncio del procuratore generale dell’Iran di smantellare la polizia morale arriva un nuovo provvedimento contro le donne. La polizia religiosa è ancora presente nelle strade della Repubblica islamica nonostante il regime aveva dato segni di intervenire per applicare in modo diverso le leggi che rispettino la religione islamica.
Via alla polizia morale ma mai all’obbligo del velo: la minaccia del deputato
Come riporta il quotidiano riformista Shargh, il deputato Jalali della commissione Cultura del Parlamento iraniano ha annunciato che i conti bancari delle donne che non indossano il velo saranno bloccati. Il velo nella Repubblica islamica, fondata dopo la rivoluzione del 1979, è obbligatorio, e a causa della mancata osservazione il governo di Teheran aveva introdotto la polizia morale per far rispettare l’obbligo.
Le varie violenze e proteste che sono scoppiate dopo la morte della 22enne Mahsa Amini per mano delle forze religiose, il regime ha deciso di far placare la popolazione annunciando l’applicazione di norme più moderne. Lo stesso deputato aveva fatto riferimento a nuovi provvedimenti che sarebbero arrivati nelle prossime settimane riguardo all’obbligo del velo in pubblico.
Ora le cose cambieranno, anche se non verrà abolito l’obbligo, invece delle “pattuglie della polizia morale”, ha detto il politico iraniano, le donne che non indossano il velo saranno avvisate tramite messaggi prima e poi si passerà alle punizioni. “Non ci sarà alcun ritiro dal piano dell’hijab perché il ritiro significa il ritiro della Repubblica islamica”, ha precisato.
